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In quest’ultimo tranquillo week end di vomito è successo un fatto straordinario. Di fronte a Montecitorio era assiepata una folla inferocita per l’ennesimo sberleffo del potere. Per l’inciucio conclamato, per il matrimonio osceno tra due amanti, il pdl e il pdmenoelle, che copulavano da vent’anni. Per la nomina di un ottuagenario spacciata come “gesto di responsabilità“. L’estremo bacio della pantofola a un signore presente in Parlamento dal 1953 (un sessantennio, nozze di diamante con la politica) che cazzia i partiti come se lui non ne fosse la più alta e storica testimonianza. La Polizia, la Digos, i Carabinieri facevano barriera. Dalla porte principale del palazzo sono usciti i deputati e i senatori del MoVimento 5 Stelle per parlare con la gente, ascoltarla, dare delle risposte. Cittadini tra i cittadini. Crimi ha agito da Calmante Universale nuotando tra i presenti. La gente ha applaudito. I ragazzi del M5S si sono mescolati ai manifestanti senza alcun timore.
Nel mentre “Tom Tom” Gasparri mostrava il dito medio alla piazza in segno di riconciliazione, protetto da un nutrito numero di guardie del corpo, e arringava “Finisca la violenza di Grillo. Basta torniamo alla civiltà“. Forse alludeva all’olio di ricino e al manganello. Il noto “economista” Giovanardi (così è stato etichettato dal Corrierone) ha avuto le visioni. Ha visto i fascisti “Chi contesta i rappresentanti del popolo (lui è stato “nominato” da Berlusconi grazie al Porcellum, non rappresenta nessuno, ndr), li insulta, li aggredisce è fascista. Del resto i deputati grillini ricordano i deputati fascisti che uscivano fuori sulla piazza a aizzare i manifestanti“. L’esatto contrario della verità. I parlamentari del M5S hanno tranquillizzato gli animi di chi protestava contro l’ennesimo vaffanculo ricevuto dalla casta. Dovrebbero ringraziarli. Noi non abbiamo bisogno di guardie, giriamo in tram, in autobus senza paura. Voi con le auto blu e con la scorta per difendervi dalla rabbia dei cittadini che dite di rappresentare. Forse è il caso che facciate un esame di coscienza invece di fuggire tra i vicoli e ignorare la protesta.