“Il 30 dicembre 2010, alla bocciatura della mia proposta di legge per la riduzione delle retribuzioni dei Consiglieri regionali, i consiglieri Boeti (PD) e Motta(Pdl, ora FdI) si erano fortemente alterati, inseguendo me ed il collega, aggredendoci, il primo con spintoni e colpi alle spalle, il secondo con spintoni ed addirittura un calcione, minacciandomi di “farmela pagare“. La Presidenza del Consiglio regionale non adottò nessun provvedimento di sanzione in seguito a tali gravi atti, in compenso fui redarguito per aver compiuto un gesto dimostrativo non violento, lanciando delle finte banconote, e per avere video-ripreso l’accaduto.
Mi sono dovuto rivolgere ad un tribunale per farmi tutelare.
Tutto l’Ufficio di Presidenza venne colto da un’improvvisa cecità e, ora, nel processo, da amnesia con tutti i testimoni interpellati che hanno dichiarato di non ricordarsi, o peggio, di non essere in Aula nel momento dell’aggressione. Peccato che proprio le nostre riprese (quelle ufficiali dell’Aula vennero prontamente interrotte dal Presidente Cattaneo) dimostrino l’esatto contrario. Ora il Giudice di Pace mi ha dato ragione, condannando Motta e Boeti a pagare una multa, un risarcimento e le spese legali.
Sappiamo bene che l’omertà e la collusione siano i principali strumenti di autodifesa della casta. Neanche di fronte a colleghi aggrediti e percossi si sono fatte eccezioni. E’ ora di spezzare queste connivenze: il M5s è qui per questo!” Davide Bono, M5S Piemonte
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