intervento di Cettina Di Pietro, sindaco M5S di Augusta
“Ci troviamo ad Augusta, dove cè un porto commerciale molto importante, un porto Core, quindi destinato a livello europeo a grandi traffici di navi. Tuttavia, per scelte che sono state prese dalle precedenti amministrazioni, ci troviamo in una situazione paradossale: abbiamo una grossa base militare, una base Nato, il più grosso petrolchimico d’Europa e il porto è stato destinato a fare da base per gli sbarchi.
Gli sbarchi, però, non si concludono nel giro di qualche ora, come succede in altri porti a noi vicini, ma è stata creata una vera e propria tendopoli che trasforma un semplice punto di sbarco in un centro di prima accoglienza di fatto. Cosa genera questa situazione? Ha creato grandissimi disagi, sia per l’attività tipica di un porto commerciale che viene mortificata da questo utilizzo alternativo e improprio di un’area commerciale, sia soprattutto sotto un profilo di sicurezza data la vicinanza del polo petrolchimico e della base Nato. Questo Comune intende porre fine a questa situazione, perché seppur non possiamo venir meno agli obblighi di accoglienza degli immigrati, dobbiamo anzitutto privilegiare la sicurezza dell’intero territorio e dei cittadini, e anche lo sviluppo economico del porto che verrebbe completamente mortificato da questo utilizzo alternativo. In questo momento la partita si gioca tra il ministero dell’Interno – che vuole creare all’interno dell’area portuale, oltre la tendopoli, anche un hot spot, ossia un centro di identificazione degli immigrati – e il ministero delle Infrastrutture che invece vuole continuare a portare avanti la vocazione commerciale del nostro porto Core. L’amministrazione, invece, vuole intervenire come già sta facendo con incontri interlocutori nei rispettivi ministeri, al fine di garantire la sicurezza dei cittadini e lo sviluppo economico del territorio.” Cettina Di Pietro, sindaco M5S di Augusta