“In un colpo solo il governo e il Pd – lo stesso che il 25 aprile e il 2 giugno fa retorica dai palchi delle celebrazioni nazionali – hanno fatto carta straccia della Costituzione e messo sotto i piedi il Regolamento del Senato: forzando le regole, hanno deciso che quello scempio che chiamano riforma costituzionale andrà direttamente in Aula già a partire da oggi, saltando a piè pari il lavoro della Commissione Affari Costituzionali, nonostante l’art.72 comma 4 della stessa Carta costituzionale imponga in questi casi un procedimento ordinario: “la procedura normale di esame e di approvazione diretta da parte della Camera è sempre adottata per i disegni di legge in materia costituzionale ed elettorale“.
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Governo e Pd hanno quindi deciso che la priorità del Paese non è dare un sostegno alle famiglie che non arrivano a fine mese, la priorità non è aiutare le piccole e medie imprese strozzate dalle tasse e costrette a chiudere, la priorità non sono i pensionati, beffati dalla Legge Fornero prima e da questo governo poi, la priorità non sono gli esodati rimasti senza lavoro e senza pensione. Per questo governo la priorità è stravolgere la Carta costituzionale e quindi si sente legittimato a farlo con una rapidità e una violenza che non si erano mai viste, come nemmeno Berlusconi nel 2005 era riuscito a fare.
Quando si tratta di fare i propri interessi, il governo non ha remore nel forzare le regole. Si è visto con la legge Boccadutri – la sanatoria che consente ai partiti di intascare rimborsi elettorali per oltre 45 milioni di euro senza controlli sui loro bilanci -, approvata in tempi da record pur di intascarsi i quattrini. E si è visto di nuovo oggi con questo colpo di mano sulla riforma costituzionale, tema su cui il Parlamento dovrebbe avere il tempo e lo spazio di confrontarsi, discutere, condividere. Quando si tratta degli interessi dei cittadini, però, il governo non ha la stessa fretta e allora la legge sul reddito di cittadinanza, che potrebbe ridare speranza e dignità agli italiani, può benissimo marcire in Commissione.” M5s Senato