“Vi comunico una buona notizia. Oggi, 25 agosto 2015, entra ufficialmente in vigore la legge del Movimento 5 Stelle che cancella il regalo del governo ai prestanome mafiosi all’estero. Ci sono voluti 9 mesi per farlo approvare. Nove mesi per cancellare 6 paroline infilate in un decreto.
Praticamente un parto. Tutto ha avuto inizio nell’ottobre dell’anno scorso. In Senato arrivava un decreto del governo. Sul testo veniva richiesto un parere alla prima commissione Affari costituzionali e alla seconda commissione Giustizia. Si trattava di aggiornare le norme vigenti. Invece, ecco la sorpresa. Al comma 3 dell’articolo 85 del Codice (relativo ai “Soggetti sottoposti alla verifica antimafia”), venivano aggiunte sei parole: “che risiedono nel territorio dello Stato”. La “manina” del governo aveva colpito ancora, infilandole nottetempo nel provvedimento e regalando praterie ai prestanome mafiosi all’estero: grazie a quelle parole, le loro aziende avrebbero evitato la certificazione antimafia. Nessuno se n’era accorto. Noi sì. Di fronte all’evidente porcata, abbiamo convinto gli oltre 50 senatori riuniti nelle due commissioni – provenienti da tutti schieramenti politici – ad approvare all’unanimità un parere contrario al decreto, con invito a correggerlo. Niente da fare: il governo lo emanava tal quale (D. Lgs. 13 ottobre 2014 n. 153), salvando il regalo alla mafia. E il 26 novembre 2014 il decreto entrava in vigore. Subito abbiamo presentato un disegno di legge per cancellare quelle sei paroline (atto Senato n. 1685). Considerata la gravità e l’urgenza, abbiamo chiesto al presidente Grasso di farlo votare direttamente in commissione, evitando l’aula. Approvato il 21 gennaio in Senato, è stato poi trasmesso alle commissioni competenti dell’altro ramo. Finalmente, il 29 luglio il ddl del M5S è stato approvato anche alla Camera dei Deputati (atto Camera n. 2848), diventando legge dello Stato: Legge 6 agosto 2015, n. 121. Pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 10 agosto, oggi entra in vigore. Nove mesi per cancellare sei parole. E che strizzano l’occhio ai mafiosi. E questi “statisti” vorrebbero riformare la Costituzione, la scuola, il lavoro, le amministrazioni pubbliche? Ma per favore. Il M5S c’è, sempre vigile e attento. Non ve ne faremo passare una. Si chiama “opposizione”. Quella che mancava al nostro Paese da decenni e che il Movimento ha riportato in vita. E presto si chiamerà “governo”. Sarà un piacere”.
Vito Crimi, M5s Senato
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