di Valentina Petricciuolo – Immaginare il futuro, si sa, è un compito più adatto agli scrittori di fantascienza che agli economisti e agli investitori che, puntualmente, sbagliano il tiro anche di molto. Ma c’è una piccola società di investimento di New York, la Ark Invest, che ci prova lo stesso e che, dopo aver condotto analisi e studi, realizza un rapporto annuale su come vede questo futuro. BIG IDEAS 2019 è un documento affascinante (scaricabile qui), una finestra sul mondo di cui potremo far parte e una anticipazione, supportata da dati e statistiche, sulle innovazioni che ci aspettano da qui ai prossimi anni.
A capo di Ark Invest c’è una giovane donna, Catherine Wood, che ha alle spalle un vasta esperienza nella finanza e negli investimenti in settori altamente innovativi. E il suo team è composto da altrettanti “cervelloni” specializzati nei settori più promettenti e “ai confini della realtà”.
Ark Invest è una anomalia nel mondo della finanza a stelle strisce che ha la fama di essere, da un lato, aggressiva ed impaziente con risultati che, per i manager degli hedge fund di Wall Street, vanno realizzati presto, prestissimo: un anno è già lungo. E, dall’altro lato, che vede i venture capitalist della Silicon Valley investire nelle start up high-tech che hanno un orizzonte temporale che va dai 5 ai 10 anni.
Ark Invest, invece, è diversa. E’ una via di mezzo tra questi due modi di operare. Nonostante abbia la sua sede nel cuore di Wall Street e sia a tutti gli effetti un fondo di investimento che opera sulla borsa di New York, il suo obiettivo, come per i VC della Silicon Valley, è quello di identificare e catturare le innovazioni dirompenti. Senza temere di aspettare qualche anno in più per vedere realizzate le sue previsioni sul mondo che verrà. Ma, nello stesso tempo, al contrario dei VC che hanno le loro quote bloccate in start up per diversi anni prima di poterle vendere, Ark Invest investe in società quotate in borsa, facilmente liquidabili,
Ma cosa prevedono gli analisti della Ark Invest nel loro rapporto? Secondo BIG IDEAS 2019, questo è un momento storico unico, una fase di inimmaginabile esplosione innovativa da far impallidire proprio quegli scrittori di fantascienza degli anni ‘70 e ‘80 che cercavano di prevedere cosa sarebbe stato della razza umana nei prossimi 100 o 1000 anni.
Le grandi idee del 2019 sono nove. Tecnologie dal fascino esotico, che ci fanno sognare un mondo migliore e sperare che il futuro non sarà catastrofico e apocalittico come in molti temono (e non a torto visto quello che stiamo provocando noi esseri umani al clima del pianeta).
Ma vediamo meglio quali sono questi nove “pianeti del futuro”, piattaforme di scienza e di tecnologia, su cui le menti più brillanti e geniali del nostro tempo stanno lavorando:
1 – DEEP LEARNING
La prima tecnologia che, secondo gli analisti di Ark Invest, farà passi avanti nel corso del 2019, è il deep learning – l’apprendimento avanzato -. Il deep learning è una forma di intelligenza artificiale che si ispira al cervello umano. Grazie a questa tecnologia, le macchine non hanno più bisogno di programmatori per dire loro ciò che devono fare perché, con i dati di cui dispongono, imparano da sole. Il deep learning è il software che si scrive da solo. È la “magia” che sta dietro a ciò che usiamo ogni giorno:
- dietro ad ogni video o foto che condividiamo su Facebook o Instagram,
- dietro all’Apple Watch che è in grado di monitorare e controllare il battito cardiaco, il livello di glucosio nel sangue e gli stati di apnea nel sonno,
- dietro il traduttore di google che traduce 100 miliardi di parole ogni giorno,
- dietro i trattori della Blue River che, grazie alla intelligenza delle macchine che li controllano, hanno ridotto del 90% l’uso degli erbicidi.
Il deep learning è la terza ondata del software dopo l’avvento del PC e di Internet e sta “mangiando” il mondo perché amplia il suo raggio di azione a tutte le industrie e i settori: dalla salute ai trasporti al settore manifatturiero.
Via via che le macchine diventeranno più intelligenti faranno emergere lo spettro della perdita di posti di lavoro. È compito della società dare alla prossima generazione le abilità di cui avrà bisogno per affrontare i problemi che per essere risolti richiedono l’ingegno umano. Come ci dice in questo video Federico Pistono, giovanissimo visionario tra i visionari, che in soli due minuti spiega a cosa può puntare chi, oggi, studia e si specializza nel deep learning.
2 – DIGITAL WALLETS
La seconda tecnologia disruptive secondo Ark Invest sono i digital wallets, qualcosa di più di una semplice applicazione sullo smart phone. Sono degli “ecosistemi finanziari” che danno accesso ad una serie di servizi tra cui la gestione patrimoniale, quella delle proprie polizze assicurative, dei pagamenti on line e delle criptovalute.
I portafogli digitali stanno trasformando l’intero mondo dei servizi finanziari, non solo quello dei pagamenti elettronici. Sono dei gateways – porte, passaggi – che daranno la possibilità di trasferire somme in maniera diretta, senza utilizzare assegni o bonifici. Si potrà monitorare il proprio portafoglio e spostare e allocare il denaro in vari strumenti di risparmio. Si potranno utilizzare in maniera semplice e immediata le criptovalute.
Il nostro prossimo portafoglio digitale potrà sostituire in tutto e per tutto la classica filiale bancaria. Tutte le operazioni di banca, il trading su piattaforme di brokeraggio, e la possibilità di richiedere prestiti sarà disponibile sul portafoglio digitale.
E come il nostro cellulare viene utilizzato sempre di più per lo shopping e gli acquisti on line, la stessa cosa succederà per le operazioni bancarie e finanziarie.
3 – CRIPTOVALUTE
Le criptovalute sono il terzo pilastro di questa “cattedrale del futuro”. Durante tutto l’arco della storia dell’uomo, per conservare e trasferire valore, è stato necessario affidarsi ad un intermediario di fiducia. Con il lancio del Bitcoin, dieci anni fa, grazie al genio di Satoshi Nakamoto, è invece ora possibile affidarsi ad un sistema finanziario alternativo, decentralizzato e privo di un controllo dall’alto.
Stiamo assistendo alla nascita di un nuovo sistema finanziario. E, dopo il baratto, l’oro, le valute ufficiali, stiamo progressivamente andando verso i Bitcoin, un sistema decentralizzato, basato sulla fiducia, senza intermediari. Il Bitcoin – con la B maiuscola – è inteso come il software che gira sulla tecnologia blockchain e che permette alla criptovaluta – il bitcoin con la b minuscola – di essere trasferito e di registrarne le transazioni in un libro mastro globale.
Le transazioni registrate in bitcoin sono in costante crescita e, grazie alle innumerevoli innovazioni della rete e del sistema nel suo complesso, l’utilizzo di questo denaro virtuale si diffonderà sempre di più.
La cosiddetta bitcoinizzazione – bitcoinization – impatterà prima di tutto le economie dei paesi con una super inflazione, come il Venezuela, lo Zimbabwe e l’Iran, che potranno far aumentare improvvisamente la domanda di bitcoin da parte dei cittadini di quei paesi.
4 – DIMINUZIONE DEI COSTI DELLE BATTERIE
Le batterie agli ioni di litio sono entrate in una fase di crescita virtuosa con costi di produzione che diminuiscono in maniera costante da ormai venti anni e che, grazie alla adozione di massa dei veicoli elettrici, potrà generare ulteriori ribassi. Ci saranno nuovi ed efficienti utilizzi di queste batterie come nel caso dello Stato della California che ha deciso di effettuare l’immagazzinamento dell’energia attraverso le batteri, al posto degli impianti di gas naturale.
Un altro utilizzo di questa tecnologia che potrà avere un grande impatto per l’ambiente sarà quello nei microtrasporti cittadini grazie a veicoli come i monopattini elettrici.
Alla Ark prevedono che, grazie al crollo del costo di produzione delle batterie agli ioni di litio, le auto elettriche diventeranno economicamente più efficienti di quelle alimentate a gas già nel 2020.
5 – TAXI AUTONOMI
La quinta “rivoluzione silenziosa”, sempre secondo il rapporto della Ark Invest, sarà lo sviluppo di taxi a guida autonoma. Nel 2020, negli USA, sarà possibile acquistare un veicolo a guida autonoma e ciò determinerà l’utilizzo di queste automobili come taxi per piccoli spostamenti cittadini. La conseguenza è che il trasporto diventerà più efficiente ed economico con un costo di 0,26 centesimi di dollaro per miglio nel 2021 rispetto ai 0,70 centesimi nel 2018.
L’impatto di questa innovazione sarà incisivo: si prevede che caleranno le vendite di auto, che ci sarà un minor consumo di carburante e una diminuzione dei premi assicurativi.
6 – SEQUENZIAMENTO DEL DNA DI NUOVA GENERAZIONE
Il sequenziamento del DNA di prossima generazione, che permette di determinare la sequenza delle basi del DNA e dell’RNA per nuove applicazioni nel campo della biochimica, dell’ottica e delle tecnologie computazionali, sta rivoluzionando la genomica.
Anche qui, come per le batterie agli ioni di litio, il costo è in forte calo: nel 2003 fare la sequenza dell’intero genoma umano costava 1 miliardo di dollari! Oggi siamo sui 1.000 dollari. Gli analisti di Ark ritengono che, se si continuerà su questa strada, tale tecnologia permetterà enormi passi avanti nella cura delle malattie, in agricoltura e nella scoperta di nuovi farmaci.
Le applicazioni cliniche di questa tecnologia sono: lo screening delle malattie ereditarie, la metagenomica, che permette uno scan completo del patrimonio genetico di un individuo per determinare gli agenti infetti in maniera precisa e veloce, l’individuazione di precisi pattern nel DNA di una persona, che darà la possibilità agli esperti di determinare il rischio di un paziente di ammalarsi di cancro.
7 – TECNOLOGIA CRISPR PER LA CURA DELLE MALATTIE
La settima tecnologia è davvero ai limiti della fantascienza: l’editing del genoma umano, una procedura che permette di cancellare, sostituire o riparare facilmente i geni del DNA. In maniera precisa e a costi bassi. E questa potrebbe essere la via per curare tutta una serie di malattie: dalla fibrosi cistica alla cecità alla nascita, dal cancro alla artrite reumatoide al virus dell’HIV.
La tecnologia CRISPR (Clustered Regularly Interspaced Short Palindromic Repeats) rivoluzionerà la medicina perché permetterà, proprio come si fa con l’editing di un documento, di correggere difetti e curare malattie come il diabete, l’Alzehimer e le malattie cardiache, oltre quelle già citate.
La CRISPR potrà essere utilizzata anche in altri ambiti come, ad esempio, nella produzione di combustibili ecosostenibili (etanolo di seconda generazione) o la lotta ai batteri resistenti agli antibiotici.
8 – ROBOT COLLABORATIVI
L’ottava tecnologia che ha le potenzialità di cambiare in meglio la nostra società, è quella dei robot collaborativi, i “co-robot”. Sono robot progettati per lavorare insieme con l’uomo, sono facilmente riprogrammabili e, soprattutto, molto efficienti. I co-robot sono meno costosi dei robot tradizionali e hanno potenzialità che gli derivano dalla tecnologia del deep learning. Il deep learning applicato alla robotica, infatti, sta rendendo possibile l’impossibile come le operazioni di manipolazione, la raccolta e il posizionamento di oggetti che prima erano solo alla portata della mano umana.
9 – STAMPA 3D
Questa carrellata di idee futuristiche ma non troppo si chiude con la stampa in 3D. La stampa in 3D è un modo di realizzare oggetti strato su strato invece che “scolpire” qualcosa all’interno di un blocco più grande oppure con uno stampo. La stampa in 3D accorcia di molto il tempo che passa dalla progettazione alla realizzazione dell’oggetto, dà maggiore autonomia decisionale al progettista/disegnatore, e crea prodotti con architetture innovative, con meno scarti di produzione e ad una frazione del costo della manifattura classica. La stampa in 3D dovrebbe rivoluzionare la manifattura tradizionale, soprattutto nell’ambito della stampa di oggetti destinati all’utilizzatore finale.
Un esempio è quello del settore dell’aerospazio e dell’aviazione dove, al momento, solo l’1% delle parti di un aereo è realizzata con questa tecnologia quando, invece, ci sono delle potenzialità molto maggiori. La Boeing stima che l’utilizzo della stampa in 3D potrebbe far risparmiare dai 2 ai 3 milioni di dollari ad aeroplano. E permetterebbe a questi apparecchi di essere molto più efficienti.
E perfino nei lanci spaziali, le parti stampate in 3D giocheranno un ruolo importante. Ad oggi lanciare un oggetto nello spazio costa 10.000 dollari alla libbra. Con questa tecnologia, invece, gli oggetti potranno essere stampati direttamente in orbita con materiali portati dalla terra o provenienti da Marte.
La Lockheed Martin prevede che potrà realizzare satelliti stampati in 3D due volte più velocemente e alla metà dei costi necessari per produrli oggi.
Ci troviamo davvero di fronte a qualcosa di incommensurabile e mai visto nella storia dell’uomo. Con potenzialità di gran lunga superiori a quelle che ci hanno portato a livello attuale di sviluppo. Sarà nostro dovere gestire tutto ciò in maniera saggia e consapevole, con le dovute precauzioni e il necessario buon senso.
L’AUTORE
Valentina Petricciuolo – Laurea in Economia, specializzazione in commercio internazionale e promozione delle imprese italiane all’estero. Responsabile dello sviluppo e supporto delle aziende australiane in Italia presso il Consolato Generale di Milano. Trade Relations Officer per UK Trade and Investment presso l’Ambasciata Britannica a Roma. Crowdfunder e micro Business Angel attiva sulle piattaforme europee e statunitensi. Attualmente funzionario dell’Istituto per il Commercio Estero (Agenzia ICE) di Roma e responsabile, dal 2005 al 2010, del Desk Attrazione Investimenti esteri della sede di New York. Master in trasferimento tecnologico e open innovation del Politecnico di Milano (2014) e membro dal 2014 al 2017 del panel europeo dei valutatori di progetti Proof of Concept per la valorizzazione della ricerca scientifica dello European Research Council. Autrice del blog La Curiosità è la Bussola su innovazione, imprenditorialità, valorizzazione della ricerca scientifica, crowdfunding, nuove dinamiche del lavoro, reddito di base universale, crescita personale e libertà finanziaria, blockchain e criptovalute. http://valentinapetricciuolo.it