di Roberto Vaino – L’essere umano è qualcosa di meraviglioso. Mangi patate e riso tutti i giorni rimanendo a casa a riposarti e stai male di stomaco, mentre esci la sera, fai tardi con gli amici cenando con amatriciana, abbacchio e vino, e il giorno dopo sei il ritratto della salute. Ma com’è possibile? A volte in una stessa giornata proviamo gioia, tristezza, rabbia e paura, e il nostro corpo reagisce in modo diverso. Un commento di un collega che ci ha detto “ma come parli? Impara l’italiano” ci fa tornare a casa e piangere tutta la sera, mentre un piatto di pasta ci fa tornare il sorriso, le parole di un comico ci fanno tornare l’entusiasmo e un insetto piccolo piccolo sulla finestra ci spaventa come se stesse per entrare un assassino.
L’essere umano è strano: proviamo sensazioni diverse e ognuno di noi reagisce in modo diverso. Se sei in fila alla cassa e non vedi una persona che è di fianco, passandogli davanti, c’è chi ti dà uno spintone, chi cerca il dialogo oppure chi rimane in silenzio.
E allora che significato stiamo dando alle nostre azioni? Non può esistere un mondo dove ai nostri comportamenti e alle nostre azioni segue un modo di fare comune, in cui ognuno fa qualcosa per gli altri e non pensa solo al suo tornaconto personale?
Siamo di fronte a una trasformazione epocale, c’è un tipo di uomo nuovo: il generoso. Sembra quasi una persona fuori dal comune; qualcuno che fa qualcosa per gli altri senza aspettarsi nulla in cambio è percepito come una persona proveniente da un altro mondo.
In Italia siamo circa sessanta milioni di persone e dobbiamo necessariamente immaginarci un mondo diverso, un mondo che non può girare solo intorno a noi stessi ma deve tenere conto degli altri. L’immaginazione è un dono che è dato a tutti e tutti meritiamo di sognare qualcosa di bello, che non può essere solo il tornaconto personale ma anche qualcosa di utile per gli altri.
L’altra sera ero a un matrimonio e ho chiesto ad una ragazza seduta al mio tavolo quali fossero i suoi sogni. Lei mi ha risposto che ormai da tempo al mattino non ricordava più i suoi sogni quando si svegliava. Non riuscivo a capire… io non intendevo i sogni che facciamo mentre dormiamo ma i sogni che facciamo da svegli, i sogni, quelli che facciamo per strada, mentre camminiamo, mentre siamo in fila al supermercato, quelli che facciamo mentre non riusciamo a dormire.
Ma perché non sogniamo più da svegli?
Daniel Goleman, autore del famoso libro Intelligenza emotiva, dice: “La capacità di distogliere l’attenzione da una cosa per spostarla su un’altra è fondamentale per il nostro benessere”. Quante volte siamo concentrati sulle nostre attività giornaliere e dimentichiamo di spostare la nostra attenzione sulle cose davvero importanti? Perché non sogniamo un mondo messo a servizio degli altri? Non possiamo aspettare che qualcun altro sistemi le cose per noi. Non possiamo aspettare che da un momento all’altro le nostre città diventino più vivibili e più umane, sta a noi controllare le nostre emozioni e le nostre azioni. “Sognare, pensare, farsi domande e immaginare qualcosa di bello per gli altri” non sono chiacchiere, ma ognuno di noi dovrebbe farlo ogni giorno nel proprio ambito e creare valore per la comunità. Adriano Olivetti già molti anni fa si domandava “Può l’industria darsi dei fini? Questi possono trovarsi semplicemente nell’indice dei profitti?”.
Sta a noi immaginarci il nostro futuro, avendo la consapevolezza che quello che facciamo va a impattare la vita di altre persone.
Il segreto è svelato: sono le relazioni vere e i rapporti sani che determinano la nostra felicità.
L’AUTORE
ROBERTO VAINO, originario di Nola, città natale di Giordano Bruno, Ha iniziato il suo percorso professionale a Dublino come Ingegnere del Software, è appassionato di Tango e di cucina napoletana. Autore di “Ognuno di noi merita una vita straordinaria”. Da diversi anni tiene seminari all’Università La Sapienza di Roma dove racconta un viaggio per ispirare le persone a credere in una vita straordinaria. www.robertovaino.com