L’EXPO può essere definito “Comunicazione e Fatturazione“. Le spese per la comunicazione dell’EXPO sono finite in mille rivoli, in pratica un intero elenco telefonico di aziende per comunicare il nulla e in questo “non comunicare” la pletora dei beneficiati ci è riuscita benissimo, con una pioggia di soldi pubblici perché i biglietti non copriranno i costi dell’EXPO. Quello che c’era da comunicare lo hanno fatto invece le procure.
Iniziamo questo elenco dantesco, tenetevi forte e non incazzatevi troppo. Comunque vada sarà un successo. (Dati e informazioni riportate dal libro Excelsior – Il gran ballo dell’EXPO di Barbacetto – Maroni, edizioni Chiarelettere):
– Movimento ecclesiale rinnovamento nello Spirito Santo per l’organizzazione dell’evento “10 Piazze per 10 comandamenti” —> 80.000 euro
– Servizi di organizzazione dello spettacolo “La via d’acqua” presso il Teatro Dal Verme di Milano —> 95.712 euro (il progetto delle vie d’acqua (totalmente inutile) non è mai partito in quanto contestato dagli abitanti della zona che volevano evitare la distruzione del territorio, ndr)
– AB Comunicazioni “Affidamento del servizio di coordinamento, progettazione, organizzazione e realizzazione di eventi e/o servizi e forniture annesse” —> 1.750.000 euro
– AB Comunicazioni “Progettazione dell’immagine coordinata, organizzazione e gestione dell’evento Working Group Cluster” —> 94.000 euro
– Triennale Milano, mostra “Arte & Foods” —> 5,3 milioni, curata dal critico Germano Celant per un onorario (addizionale) di 750.00 euro per “servizi per la curatela e la direzione artistica” 1(*)
– Triennale di Milano, mostra “Pianeta EXPO 2015. Conoscere, gustare, divertirsi”, la cui curatela è affidata a Felice Limosani “creativo multidisciplinare” e “digital storyteller” 2(*) per —> 335.000 euro
– giurato per il concorso “Nutrire la musica – composizioni dal mondo” Carlo Boccadoro —> 30.000 euro
– Gruppo Havas “Ideazione, sviluppo e realizzazione del piano di comunicazione” —> 6 milioni di euro
– Hill & Knowlton e Sec di Fiorenzo Tagliabue 3(*) attività di “media relations” internazionali —>1,54 milioni di euro
– Fondazione Corriere della Sera “contributo per massima visibilità EXPO” —> 160.000 euro
– RCS Sport (gruppo Rizzoli Corriere della Sera) per la partecipazione come main sponsor alla “Milano City marathon” —> 154.000 euro
– Sole 24 Ore “Progetto Gazzettino del 2015” —> 64.000 euro
– Il Foglio “Volume sull’Esposizione universale” —> 85.000 euro
– La Repubblica delle idee è stata sponsorizzata da EXPO, la cifra non è disponibile, ma una fonte interna al gruppo fa sapere che per i principali sponsor le cifre sono attorno ai 500.000 euro
– Mondadori (fondazione) “Realizzazione del progetto Women for EXPO” —> 850.000 euro
– Feltrinelli (fondazione) cura dei contenuti scientifici dell’esposizione, progetto triennale e internazionale —> 1,8 milioni di euro
– Condè Nast. responsabile delle inserzioni pubblicitarie, e di due eventi:
“Wired Next Fest” —>13.000 euro
“Fashion Night Out” —> 39.000 euro
– Publimedia srl “prenotazione di uno spazio pubblicitario sul periodico “Polizia Moderna” – edizione aprile/maggio” —> 14.892 euro
– RAI “Collaborazione RAI EXPO” assegnata a una nuova struttura “crossmediale con un modello produttivo a integrazione verticale” formata da 58 persone per le quali viene ristrutturata una nuova sede, ovviamente a Roma, non a Milano. —> 5 milioni di euro
La trasferta della redazione romana a Milano per i sei mesi dell’EXPO costerà circa altri —> 2 milioni di euro
– Four in the Morning produttrice del documentario “Exchanges. EXPO cambia il mondo“, su soggetto di Monica Maggioni, direttrice di RAI News 24, il cui solo progetto editoriale ha il costo di 90.000 euro
– Impresa Luigi Schmid “Affidamento del servizio di ideazione e realizzazione di contenuti e animazioni digitali per il progetto di partecipazione di EXPO Milano all’esposizione internazionale di Yeosu, Corea” —> 127.400 euro
– Db2 Srl di Roma “Video dimostrativi e presentazioni del Cyber EXPO” —> 184.870 euro
– Movie People di Milano documentario “Paesaggi e sulla produzione alimentare” per complessivi 1,189.000 euro
– Walt Disney “Produzione del video della mascotte Foody” —> 660.000
– Filmaster Events “Servizio di ideazione, progettazione, realizzazione e organizzazione di eventi e attività connesse finalizzate alla promozione di EXPO 2015” —> 3 milioni di euro
1(*) Celant (inventore dell’Arte povera, sic), per confronto il direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze percepisce 1.890 euro al mese
2(*) Limosani, punto di riferimento delle iniziative musicali finanziate dal Comune di Milano
3(*) Tagliabue (ex portavoce di Formigoni)
ARTICOLO: Bracco-balda show #Expo
ARTICOLO: #Expo: la grande fiera dei cibi che non fanno bene alla salute, di Franco Berrino
ARTICOLO: Tessera pd e biglietto Expo: due pacchi al prezzo di uno
ARTICOLO: #Expo, the final countdown (meno 39 giorni)
VIDEO: Passaparola: Expo, la fiera della corruzione – di Gianni Barbacetto
VIDEO: