Dallas Ransom 2004
La costruzione dei parcheggi a pagamento continua senza sosta nelle nostre città. Si paga per parcheggiare anche in ospedale per la visita a un malato. I parcheggi hanno un fine speculativo. Servono a far guadagnare chi concede le aree, chi costruisce, chi incassa per i posteggi. Non servono a diminuire il traffico. Infatti lo aumentano. Più posti macchina, più macchine.
Se il fine del parcheggio è il lucro, per cambiare le cose bisogna usare il contro lucro. Costruiamo parchi a pagamento al posto dei parcheggi. Parchi curati, controllati. Senza panchine rotte, escrementi di cane, siringhe e tossici. Parchi per bambini. Per persone anziane. Per chi vuole leggere un libro sdraiato sullerba. Con un controllo allingresso.
Pagare per avere ciò che ci spetterebbe di diritto sembra una follia. Ma se è lunico modo per riappropriarci del suolo pubblico, facciamolo. I parchi cittadini a pagamento sarebbero strapieni, una piccola tariffa di ingresso può essere sufficiente. Eviteremmo in parte gli esodi dei fine settimana per vedere una quercia o una mucca.
Alcuni suggerimenti per chi vuole cambiare scatole di metallo con alberi:
– Pretendere dal comune di cintare il marciapiede all’uscita del vostro portone con eleganti barre dacciaio. Stile Amsterdam. Il piccolo rettangolo di terra occupato dalla lamiera in pochi mesi diventerà un prato. Si può fare.
– Raccogliere il più alto numero di firme per riconvertire una piazza trasformata in un parcheggio in un giardino pubblico. Si tratta di sloggiare cinquanta/sessanta macchine del c..o per restituirla ai cittadini. Perchè è dei cittadini.
– Costituire Gruppi di Acquisto (GAS) per i parchi per fare unofferta per le aree pubbliche adibite o destinate a parcheggi.
Piccoli prati, giardini pubblici, parchi a pagamento. E possibile. Dimostrate che è possibile.