A Porto Tolle qualcuno si sta battendo per noi. E Greenpeace. Il governo degli inceneritori e della TAV è rimasto a fine Ottocento, alle sorti progressiste e al sol dellavvenire. E al carbone. I Verdi non sono pervenuti. Bisogna capirli sono verdi e rossi. Verdidiossinidiessini. Pecoraro, alza la voce una volta nella tua verde vita! Dì qualcosa di verde!
Riporto un comunicato di Greenpeace su Porto Tolle. Non lo troverete sui giornali finanziati dalla pubblicità dell’Enel. In pratica (quasi) tutti.
Guardate le foto e i video.
Arrampicati a 250 metri d’altezza da ieri notte. Una squadra di climber di Greenpeace è entrata in azione alla centrale di Porto Tolle (Rovigo) per protestare contro il ritorno al carbone promosso dal Governo. Alcuni climber si trovano ora sul camino della centrale e stanno dipingendo una scritta gigantesca, mentre altri sul tetto delledificio, dove hanno apposto una gigantesca coccarda con scritto Enel clima killer.
La centrale di Porto Tolle, secondo il progetto dellEnel attualmente in fase di autorizzazione, dovrebbe essere convertita a carbone per una potenza di 1.980 Megawatt e con un’emissione di CO2 di oltre 10 milioni di tonnellate lanno.
Limpianto sorge peraltro in un parco naturale definito patrimonio dellUmanità dallUnesco. I delta dei grandi fiumi sono ambienti che godono di particolare protezione in tutto il mondo: in Italia, invece, l’area vede la presenza di questa vecchia centrale a olio combustibile, pesante fonte di inquinamento, tanto che a marzo scorso è arrivata una condanna per i top manager dellEnel.
La scomoda verità è che il ritorno al carbone non ci farà raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra. Laccordo tra il Ministero dello Sviluppo Economico e quello dellAmbiente prevede un tetto alle emissioni eccessivo rispetto alle linee guida europee: 209 milioni di tonnellate in totale al posto di 186. Non ce posto per la centrale di Civitavecchia, tanto meno per quella di Porto Tolle. La Commissione Europea deve tagliare la proposta di Piano Nazionale di Allocazione dellItalia.
Oggi il carbone copre il 17 per cento della produzione elettrica nazionale ed è responsabile dellemissione di oltre 40 milioni di tonnellate di CO2. Con i progetti di espansione di Enel, Endesa, Tirreno Power e altri, queste emissioni sono destinate a raddoppiare. Il carbone è il combustibile con le più alte emissioni specifiche di CO2, oltre il doppio del gas naturale.
Il programma politico dellUnione indica obiettivi per lo sviluppo di fonti rinnovabili e per lefficienza energetica, ma al momento nellazione di Governo non cè traccia di tutto questo. Chiediamo che vengano fissati obiettivi vincolanti e coerenti con gli impegni assunti in campo internazionale.