La situazione dell’Agricoltura è drammatica.
E schiacciata dal monopolio dei mercanti di cereali.
Ogni anno i prezzi calano.
A Foggia i contadini cominciano addirittura a buttare a Mare il Grano duro e non solo.
Così anche la pasta va a finire nelle mani delle multinazionali.
Quattro grossi commercianti mondiali e la GDO (Grande Distribuzione Organizzata) tengono in scacco tutti, e i prezzi offerti agli agricoltori sono da fame.
Il grano… 200 £/kg!!! (nel dopo guerra era a 300£/kg).
Il pomodoro… da 100 a 150£/kg.
Non parliamo di frutta e ortaggi, con i quali non si paga neanche il prezzo di raccolta.
E sul mercato al consumo i prezzi sono stratosferici.
E’ come per il petrolio: si sono presi l’Iraq e hanno raddoppiato i prezzi.
Anche il biologico se la passa male per lo stesso motivo, visto che si parla del 15% in più sul prezzo convenzionale, che non paga il fatto che la resa sia minore.
La resa è minore perchè si produce più qualità e meno acqua nei frutti. Ma il mercato paga solo in base al peso fresco e non importa se il tuo pomodoro biologico ha la metà d’acqua, è senza ormoni e pesticidi e rende il doppio in sugo.
C’è poi la battaglia contro gli OGM presso la Corte Costituzionale. L’AS.SE.ME (Associazione dei sementeri) non ha più fondi per gli avvocati, gli ambientalisti non hanno più soldi e fanno solo finta di combattere per tranquillizzare la gente.
Per fortuna ci sono iniziative interessanti come il Festival di Samothraky Artecology, che ha l’obiettivo raccogliere fondi.
Una soluzione potrebbe essere quella di tornare alla vendita diretta dei prodotti dal produttore al consumatore.
La rete ci può aiutare.