Il 14 luglio 400.000 persone hanno dimostrato contro l’abbassamento delle sovvenzioni allo zucchero imposto dal WTO all’Europa.
Anche il nostro Ministro Alemanno era in prima fila a difendere i 70.000 sovvenzionati in italia.
Produrre zucchero in Europa costa il triplo del prezzo internazionale, però l’Europa è uno dei maggiori esportatori.
Com’è possibile?
Secondo la teoria economica se da noi è così faticoso e costoso produrre zucchero, dovremmo importarlo dai Paesi dove i costi di produzione sono più bassi.
Questo lo insegnava Antonio Martino prima di essere modificato geneticamente da Berlusconi.
Continuare a produrre zucchero in Europa è come continuare a produrre le banane in Svezia o gli abeti in Congo.
Come potrebbe la Svezia diventare un esportatore di banane cresciute nelle serre del Circolo Polare sotto gli occhi delle renne?
Con le sovvenzioni.
Ogni 3 euro di zucchero europeo venduto, 1 euro lo mette il mercato, 2 euro li mette lo stato.
Così l’Europa può invadere il mercato con le sue eccedenze (10 milioni di tonnellate l’anno), rovinando i Paesi come il Brasile più adatti a produrre zucchero perchè hanno più sole, terra migliore e più manodopera.
A causa delle sovvenzioni ai produttori di zucchero, il Brasile ogni anno perde un miliardo di euro.
Questo è un effetto della globalizzazione. Domanda, offerta, competizione, libero mercato… sono termini ormai senza senso.
La famosa “mano invisibile” che regola il mercato di Adamo Smith, è ormai un pugno con il dito medio teso verso l’alto.