Quando il finanziamento pubblico non basta, c’è Buzzi. Il tesoriere del Pd romano Carlo Cotticelli ha dichiarato di aver incontrato due volte Salvatore Buzzi. Una volta quando Buzzi gli offrì 7 mila euro per pagare i dipendenti del Partito Democratico: “Buzzi era venuto a sapere che eravamo in difficoltà e si è offerto di aiutarci“, gli amici (e i mafiosi) si vedono nel momento nel bisogno. La seconda alla cena di finanziamento del Pd organizzata dal premier, alla quale Buzzi e quattro suoi amici hanno contribuito, almeno, con 20.000 euro: 10.000 euro di tavolo + 1.000 a testa per la partecipazione al Pd e 5.000 al premier per la Leopolda.
I finanziamenti di Buzzi al Pd così come emerso dall’inchiesta su Mafia Capitale
Un bel gruzzoletto (*), non dichiarato ufficialmente, ma emerso dalle dichiarazioni e dalle intercettazioni. C’è dell’altro? C’erano altri mafiosi o attualmente detenuti a quella cena? C’era qualche esponente dei Casamonica, magari su invito di Poletti? Non è dato saperlo. L’elenco dei partecipanti alle cene del Pd non è mai stato reso pubblico.
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Il tesoriere del Pd Bonifazi si è rimangiato la parola e non ha mai reso trasparenti i finanziamenti ricevuti durante le cene perchè: “esistono ostacoli oggettivi legati alla normativa sulla privacy e sulla divulgazione dei dati“, da sbellicarsi. Ma se il problema è questo: date l’elenco alla procura e fatevi aiutare! Sono tenuti a rispettare la privacy per gli onesti, ma sanno riconoscere la differenza tra umani e mafiosi. Al Nazareno invece, se hanno i soldi, son tutti benvenuti. Come è umano il Pd!
“Noi non abbiamo mai finanziato illegalmente la politica, ma tutto legalmente: Rutelli, Veltroni, Alemanno, Marino, Zingaretti, Badaloni, Marrazzo, tutti praticamente, anche Renzi: tutti contributi dichiarati in bilancio” Salvatore Buzzi, Mafia Capitale
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(*): La relazione del Ros subito dopo la cena con il premier e i generosi versamenti di Buzzi a Pd e Leopolda, aggiunge un fatto non da poco. Ingraziatisi i nuovi vertici del Pd, i boss di Mafia Capitale si vedono allimprovviso sbloccare da quel comune di Roma guidato da Ignazio Marino e dal Pd una gara che sembrava ormai persa, e che avrebbe dovuto assegnare un appalto comunale a partire dalprimo ottobre 2014: quella per gestire il Servizio di portineria «presso le strutture residenziali per anziani capitoline» Sembrava appunto persa, e invece il 20 novembre scorso, una decina di giorni dopo i versamenti a Pd e Leopolda, tutto si sblocca. (fonte)