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Il Nulla avanza ed erode ogni spazio, è difficile persino pensare in questi giorni di overdose del Nulla, si gira a vuoto come topi in un labirinto.
Se la Natura rifugge dal vuoto, quel Vuoto noi lo abbiamo riempito con il Nulla. “Fantàsia muore perché la gente ha rinunciato a sperare, e dimentica i propri sogni, così Il Nulla dilaga, poiché esso è la disperazione che ci circonda. Io ho fatto in modo di aiutarlo, poiché è più facile comandare chi non crede in niente” (*). Il Nulla ripetuto per anni è diventato Reale, pieno di significati. Il Nulla ti avvolge, ti culla ed è piacevole sentirsi cullare. Discutere del Nulla si può e si deve con gli abitanti del Paese del Nulla, chi volesse parlare d’altro è considerato nel migliore dei casi un pazzo, un irresponsabile. Il Nulla è ovunque, sempre in cammino. Divora prati, generazioni, futuro. Il Nulla è una gomma da masticare che non si sputa mai, un eterno presente. Il Pensiero e il Nulla sono incompatibili come la democrazia e la dittatura. Il Nulla è il più feroce avversario del Pensiero. Ray Bradbury disse che non è necessario distruggere i libri, ma è sufficiente far sì che non siano più letti, e ottenere lo spegnimento delle menti.
Il Nulla televisivo, consumistico, mafioso, economico, sessuale, culturale, sociale dilaga ovunque. Il Nulla è come una droga, più ne hai, più ne vorresti. E’ il valium dell’anima, la morfina delle coscienze. I Personaggi venuti dal Nulla si moltiplicano di fronte a noi, i loro discorsi così pieni di Nulla ci accompagnano nei nostri pensieri quotidiani, infettano le nostre parole, distruggono le nostre sinapsi. Cos’è più facile del parlare del Nulla? Attraverso il Nulla ognuno può sentirsi importante senza essere Nulla. Se un Nulla è arrivato al vertice, ministro, presidente del Consiglio o della Repubblica, perché c’è la necessità di diventare Qualcuno?
C’è un’altra vita di cui non sappiamo Nulla al di là della sottile intercapedine trasparente del Nulla. “Un sacco di gente sostiene di ricordarsi delle vite antecedenti; io sostengo, invece, di ricordarmi di un’altra vita presente. Non sono a conoscenza di simili dichiarazioni, ma sospetto che la mia esperienza non sia unica. Ciò che è unico, forse, è il desiderio di parlarne” disse Philip K. Dick. Un’altra vita presente!
(*) Mork da: “La Storia Infinita“