Il 10 settembre 2011 ci sarà l’impepata di cozze a Roma. Alle 15 partirà da piazza Navona una processione laica. Ognuno con la sua cozza in mano. In fila indiana. Ordinati sul marciapiede per via santa Giovanna D’Arco. La cozza sarà deposta in un cestone in piazza Montecitorio. Partirò per primo con il mio carico di gusci di cozze freschi fatti arrivare da Livorno. E’ importante essere disciplinati, non saltare la fila. Dare l’impressione di una forza tranquilla che nessun potere può intimidire. Non fornire alcun alibi al Sistema.
La deposizione della cozza a Montecitorio è un esercizio catartico, simbolico. Servirà per purificare l’aria, per respirare profondamente e guardare in alto verso l’eterno cielo azzurro. Le cozze stanno formando una muraglia. Un groviglio di mitili avariati attaccati allo stesso scoglio. Politici, banchieri, giornalisti, concessionari camuffati da imprenditori. Il disastro economico li costringe a sorreggersi a vicenda. Se si stacca uno dal Palazzo, si staccano tutti. La politica dal basso, la partecipazione dei cittadini gli fa paura. E’ per loro un salto nell’ignoto, nel buio dal quale provengono. Una resa dei conti rimandata per decenni. Qui si fa la nuova Italia o il 150° anniversario della Nazione sarà il primo anno della sua dissoluzione. La crisi sono loro, l’hanno creata loro, non possono risolverla loro. Il cambiamento non può venire dai banchieri o dai magistrati. Lo si è visto in questi anni. La corruzione è aumentata dopo Mani Pulite. L’economia è disastrata nonostante Ciampi e Dini della Banca d’Italia siano stati presidenti del Consiglio. Il Paese può essere cambiato solo dalla politica, ma non da questa politica. Gli italiani devono poter esercitare i loro diritti democratici, come hanno fatto per il referendum per l’acqua e per il nucleare. E come hanno chiesto con Parlamento Pulito, una proposta ignorata da tutti i partiti da quattro anni. Il potere deve ritornare nelle mani dei suoi legittimi proprietari: i cittadini. La partitocrazia è una forma diversa di dittatura, più subdola perché ti illude di essere in democrazia. I partiti hanno preso il possesso del Paese, il Parlamento è stato nominato da 5 segretari di partito. Questa è democrazia?
In piazza Navona saranno presenti dal mattino alcuni stand. Uno per Parlamento Pulito e gli altri per le proposte del MoVimento 5 Stelle tratte dal Programma.
Per chi volesse gustarsi un’impepata di cozze parlamentare, ecco la ricetta:
Pulire accuratamente le cozze parlamentari con acqua pubblica più volte.
Una volta pulite, mettetele in una casseruola capiente a bordo alto a prova di leggi ad personam, insieme a qualche cucchiaio di olio extra e due spicchi d’aglio schiacciati.
Coprire la pentola per evitare la fuga delle cozze da Montecitorio e mettere a fuoco democratico vivace.
Durante la cottura, mescolare le cozze tra loro: prendere la pentola per i manici e scuoterla con un movimento dal basso.
Il tempo di fare aprire le cozze e l’impepata è pronta. Va servita immediatamente, dopo averla spolverata con molto pepe nero macinato al momento.
Accompagnare con spicchi di limone e fette di pane tostato.
Il Parlamento Pulito a questo punto è servito.
Appuntamento per l’impepata di cozze domani a Roma, piazza Navona ore 15. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.