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Sono arrivato in piazza Stazione ad Agrigento a bordo di un carretto siciliano del maestro carradore La Scala, trainato da un cavallo.
I masciddàri del carretto raccontano scene di una Sicilia che forse si è dimenticata. Ieri sera invece sfilavano tra la folla di piazza Stazione a raccontare una Agrigento che sta rinascendo. Ieri sera ad Agrigento è stata una serata indimenticabile. In migliaia sono usciti di casa per partecipare al cambiamento che sta percorrendo la Sicilia. Cittadini incensurati si prestano per essere portavoce di ognuno all’interno delle istituzioni. Rinunciano ai privilegi, ai rimborsi elettorali, parlano di futuro e di sviluppo. Da quanto tempo non si respirava un’aria così in queste terre incantevoli e bistrattate da decenni di malapolitica? Pirandello è nato in queste strade e i partiti hanno progettato un rigassificatore davanti a Porto Empedocle, proprio di fronte alla casa del premio Nobel. Qui però è nato anche Angelino Alfano. Un fantasma, un fantasma fuori dalla storia.
Ad Agrigento anche l’acqua viene razionata e concessa col contagocce.
Questa politica, che non si è mai occupata dei cittadini deve finire. Quando sono stato a Palermo per le amministrative ad aprile c’era molta gente, ma poi hanno rieletto uno che era stato già sindaco per diversi anni. Ora però sono sicuro che il cambiamento ci sarà, perchè gli sguardi dei siciliani sono diversi.