“Tu credi di poter governare Roma senza di me?
Senza di noi? Ti fai delle illusioni, tesoro. È finito il tempo in cui la politica poteva permettersi di dettare legge. Vuoi escludermi?
Ti dico che cosa accadrà, mia povera «decido tutto io».
Tu fammi fuori e Roma si paralizzerà. Non si muoverà piú una pietra, in questa benedetta città. I cantieri si bloccheranno, e dovrete vigilarli con l’esercito. Ma per quanti uomini metterete in campo, noi ne avremo sempre uno piú di voi.
E vuoi sapere perché? Perché questo mondo, e questa città, sono pieni di disperati. Gente che è pronta a vendersi la madre per dieci euro. E noi di soldi ne abbiamo tanti, ma tanti, Chiara.
A differenza di voi, che dovete fare i conti con il bilancio, le regole, le restrizioni, la legalità. Vuoi escludermi? I campi rom si incendieranno. Le periferie esploderanno. Gli autobus si fermeranno. La metropolitana si bloccherà. I tassisti occuperanno le strade. I vigili urbani volteranno la testa dall’altra parte. Gli appartamenti saranno saccheggiati. Le curve dello stadio si scateneranno.”
[….]
“Il tipo sorrise scoprendo la sua corona di denti marci.
– So’ ‘na bella sommetta. Che te serve?
– Devi seppellire Roma nella sua merda.
– Se po’ fa’. Me devi solo di’ quanta merda te serve.
– Tutta. Per una settimana non voglio vedere un solo camion della raccolta dentro il Raccordo. La gente deve uscire di casa con le maschere e fare lo slalom tra i ratti. E il giorno di Pasqua i pellegrini a San Pietro devono girare con le galosce.”
[…]
“Stecca stava all’Atac, la municipalizzata dei trasporti, come Scopino all’Ama.
Una settimana di sciopero selvaggio, giusto?
– Sí. Da domani fino al 9 aprile. Pasqua e pasquetta comprese.
– Sai che casino.
– Altrimenti non sarei qui.
– Come me devo regola’?
– Come credi. Picchetti davanti ai depositi. Sabotaggio dei mezzi. Magari pure qualche bel presidio in Campidoglio. Voglio vedere Roma collassare.”
Carlo Bonini – Giancarlo De Cataldo
“La notte di Roma! 2015 Ed. Einaudi