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Il libro “Terroni” di Pino Aprile dovrebbe diventare un testo di scuola. Da 150 anni ci raccontano la barzelletta del Sud liberato dai Savoia per portarvi la libertà, la giustizia, il progresso. “Terroni” descrive con una puntigliosa documentazione e ricerca delle fonti un’altra realtà. Quella di un Paese occupato, spogliato delle sue attività produttive, con centinaia di migliaia di morti tra la popolazione civile. Un Paese “senza più padri“, costretti, per sopravvivere, a milioni all’emigrazione (prima quasi sconosciuta) dopo l’arrivo dei Savoia che, per prima cosa, ne depredarono le ricchezze a partire dalla Cassa del regno delle Due Sicilie. “Terroni” racconta le distruzioni di interi paesi, le deportazioni, la nascita delle mafie alleate con i nuovi padroni. L’Italia unita è stata fatta (anche) con il sangue degli italiani.
Intervista a Pino Aprile:
Blog: “Tutto quello che è stato fatto perché gli italiani del sud diventassero meridionali, cosa è stato fatto in questi 150 anni?
Pino Aprile: “Di tutto, sono state usate le armi, la politica, leconomia per creare un dislivello tra due parti del paese che non esisteva al momento dellUnità e questo pur sostenuto nel corso di un secolo e mezzo da fior di studiosi, non è mai stato preso in considerazione.
Un milione di vittime (espandi | comprimi)
Ultimamente e con ultimamente intendo proprio dire adesso, il Consiglio Nazionale delle Ricerche, la sezione di Napoli diretta dal prof. Malanima, ha studiato leconomia, il prodotto, la produzione delle varie regioni italiane dal 1861 a oltre il 2000, da questo viene fuori in maniera incontenstabile che al momento dellUnità non cera differenza tra nord e sud del Paese, quindi questa differenza è sorta a seguito dellUnità e non è rimasta nonostante lUnità, è vero il contrario, questa differenza è stata imposta con le armi, con stragi, il conto dei morti non è mai stato fatto, quello ufficiale va da poche migliaia o decine di migliaia di vittime fino a diversi conteggi che parlano di 100/200 mila e alcune stime se si deve prendere per buono quello che scriveva Civiltà Cattolica già a quei tempi, un milione di morti.
Il sud ha una cultura industriale? (espandi | comprimi)
Blog: “Insediamenti industriali, metallurgia, siderurgia, grandi poli tessili, unindustria che al nord, ai tempi dellUnità dItalia ancora non cera, però era molto fiorente al sud, poi cosa è successo?”
Pino Aprile: “In effetti in questi campi tutta lItalia al nord e al sud stava muovendo i primi passi, ma passi importanti tanto al nord, quanto al sud, tantè che gli addetti allindustria dai dati che risultano, sono più o meno gli stessi, addirittura risulterebbero più un sud che al nord, ma il dato è po viziato dal fatto che molte operaie dellindustria tessile in realtà lavoravano a casa, quindi un po il dato è falsato, diciamo che erano più o meno alla pari, anche se questo viene continuamente negato, perché? Perché lesempio classico che si fa è che il sud aveva pochissime strade e pochissimi chilometri di ferrovia, questa era la prova della sua arretratezza, si dimentica che il raffronto viene fatto tra Lombardia, Piemonte, Regioni senza sbocco sul mare e il Regno delle sue Sicilie che aveva migliaia di chilometri di sviluppi costieri, per cui per scelta politica e anche intelligente, la monarchia delle sue Sicilie, preferì puntare sui trasporti marittimi, tantè che in pochi lustri la flotta commerciale meridionale, il Regno delle due Sicilie divenne la seconda dEuropa e quella militare la terza dEuropa, perché puntavano su trasporti marittimi, un po quello che sta facendo adesso lUnione Europea con il progetto delle autostrade del mare. Quanto alla siderurgia, il più grande stabilimento siderurgico italiano era in Calabria che da solo aveva dipendenti e tecnici quasi quanto la gran parte degli stabilimenti siderurgici del nord, la più grande officina meccanica dItalia, forse dEuropa era nel napoletano, Pietrarsa, fu copiata dagli stati stranieri.
Il senso di una Italia unita (espandi | comprimi)
Il problema non è se lItalia debba essere unita, credo che non ci siano dubbi su questo, noi ci sentiamo tutti italiani, anche orgogliosi delle nostre stupende meravigliose differenze che ci arricchiscono, differenze di cultura, di lingue perché alcuni dialetti non sono dialetti, sono vere e proprie lingue che hanno prodotto una letteratura autonoma etc., ma tutto ciò non indebolisce in nulla, anzi rafforza il nostro essere italiani così diversi, così simili.
Non si discute sul fatto che ci sia unItalia, si discute sul fatto che non la si sia voluta fare perché la verità è questa, non è mai stata fatta, è stata unificata da nord a sud, tenendo il sud sotto schiaffo. Per esempio si unifica lItalia e si fa cassa comune, cassa comune si significa che il sud era lo stato più solvibile dellepoca, i 2/3 del denaro circolante in Italia lItalia erano al sud. Il Piemonte era lo Stato più indebitato che ci fosse, si unifica la cassa e loro del sud viene portato al nord, io con una battuta uso dire