Nel 2023, l’intelligenza artificiale ha superato l’uomo praticamente in ogni ambito. E’ quanto emerge dallo studio annuale Ai Index .
Come gli esseri umani, le intelligenze artificiali sostengono regolarmente degli esami per verificare i loro progressi. Ma negli ultimi due anni hanno raggiunto così tanto il livello degli umani che presto avranno bisogno di nuovi test. Quindi, a partire dal 2015, l’intelligenza artificiale ci ha superato nella classificazione delle immagini. Nel 2017 è diventata più dotata di noi nella comprensione della lettura di base. Nel 2020 si è unita a noi nel ragionamento visivo. L’anno successivo è riuscita a fare altrettanto bene quanto noi per quanto riguarda il linguaggio naturale. Ora, l’ultimo rapporto sull’indice AI dell’Institute for Human-Centered Artificial Intelligence dell’Università di Stanford rivela che l’intelligenza artificiale sta diventando molto più capace di quanto si pensasse. È quindi necessario sviluppare nuovi test, se non altro per trovare aree in cui gli esseri umani hanno ancora un vantaggio.
Tuttavia, l’IA presenta ancora alcuni punti deboli. Pertanto, il rapporto rivela che nel 2023 l’intelligenza artificiale aveva ancora difficoltà a svolgere alcuni compiti cognitivi complessi. Questo era il caso della risoluzione di problemi matematici difficili o del ragionamento basato sul buon senso. Ma attenzione, per quanto riguarda i problemi matematici in questione, il loro livello è già paragonabile a quello di un essere umano dotato di notevoli facoltà in materia. E i progressi dell’intelligenza artificiale su questo punto sono sconcertanti. Nel 2021, l’intelligenza artificiale è stata in grado di risolvere solo il 6,9% dei problemi in un test chiamato “MATH”. Ma dal 2023, con GPT-4 , il modello potrebbe dare l’84,3% di risposte corrette. Un essere umano raggiunge il massimo al 90%, il che significa che l’IA è molto più abile della maggior parte di noi data la difficoltà degli esercizi.
Per quanto riguarda il buon senso e il ragionamento basato su criteri visivi, l’intelligenza artificiale è ancora in ritardo, ma sta migliorando notevolmente. Se prendiamo l’esempio di un’immagine in cui vediamo un gatto su un tavolo, l’IA deve essere in grado di prevedere che il tavolo non si romperà sotto il peso del gatto e che quest’ultimo potrà potenzialmente saltare dal tavolo. Questo tipo di previsione basata sul buon senso era ancora limitata solo due anni fa. Oggi è più vicino a quello degli esseri umani. L’intelligenza artificiale sta diventando brava in tutto, ma resta un tema su cui hanno lavorato anche i ricercatori, quello di “allucinazioni”. (un’allucinazione o allucinazione artificiale è una risposta generata dall’intelligenza artificiale che contiene informazioni false o fuorvianti presentate come fatti). Un vero problema, perché la loro capacità di generare informazioni credibili che non esistono rimane comune. Nel nuovo rapporto sull’indice AI , sembra che conGPT-4, il tasso di allucinazioni è molto più basso rispetto a prima. In definitiva, più vengono utilizzati, meno l’intelligenza artificiale ha allucinazioni. Sebbene il rapporto abbia interrotto i suoi lavori alla fine del 2023, anche l’anno in corso è fondamentale. Dallo scorso gennaio abbiamo assistito all’emergere di un’intelligenza artificiale ancora più avanzata, in particolare con l’arrivo di Generatore delle sequenze video di Sora da OpenAI. È arrivato anche il brillante LLM Claude 3, così come l’intelligenza artificiale Google Genie è specializzato nella creazione di videogiochi da un semplice prompt. E poi c’è ancora GPT-5 che è ancora in fase di sviluppo e il cui potere dovrebbe rivoluzionare ancora una volta il settore.
La valutazione dei progressi dell’IA porterà quindi il gruppo di ricerca a rivedere la tipologia di esami da effettuare sui modelli, e per il prossimo studio sarà sicuramente necessario indagare gli ambiti in cui l’uomo può ancora competere con un’IA.