“Dopo la sentenza della Corte Costituzionale anche la Cassazione è intervenuta per dichiarare l’avvenuta violazione da parte del Porcellum dei diritti dei cittadini, dei singoli cittadini italiani, in materia di voto. Rispetto alla declaratoria di illegittimità della legge elettorale da parte della Consulta, la sentenza della Suprema Corte n. 8878 del 2014 ci consente, pero’, un passo avanti.
Non solo il Porcellum è incostituzionale, esso ha violato i diritti di ciascuno di noi. La Cassazione ha accertato, cioè, l’illegittimità non tanto della legge in se stessa (accertamento già svolto e spettante alla Consulta), quanto dei suoi effetti. In primo luogo, gli effetti sul diritto di voto dei singoli cittadini. Ma, appare evidente, anche sulla legittimità dei parlamentari eletti per effetto della legge elettorale.
La Corte, certamente, riprende la teoria del “fatto compiuto” con cui la Consulta aveva “salvato“di fatto i deputati e senatori eletti con il Porcellum, ma insiste al contempo sull’avvenuta violazione del principio di rappresentanza. Insomma, si ripropone il problema che lasciava aperta la sentenza della Corte Costituzionale: come si può sostenere la legittimità (politica) del Parlamento eletto con una legge che ha violato il principio della rappresentanza democratica, calpestando direttamente i singoli diritti individuali? È davvero sufficiente ricorrere a una posticcia teoria giuridica?
Certo è che la Cassazione ripropone la questione, la rimette nuovamente sul tavolo della politica. Come si può pretendere che i nostri parlamentari, i nostri attuali deputati e senatori, siano legittimati, oggi, ad approvare una nuova legge elettorale? Come giudicare l’Italicum? Non è esso stesso un “effetto” del Porcellum? Avremo alla fine una nuova legge elettorale approvata da un Parlamento illegittimo (ma “legale“)?
La sentenza offre una sponda politica all’affossamento definitivo dell Italicum, la legge elettorale promessa da Renzi entro febbraio e di cui ormai nessuno più parla. Si sa televisioni e giornali devono propagandare tutti i giorni una nuova riforma realizzata da Renzi per gettare fumo negli occhi degli elettori, quando al momento non ne ha realizzato neanche una. L’Italicum doveva essere la prima grande riforma. In realtà si trattava di una controriforma fatta per spartirsi tutto lo spazio politico tra PD e Forza Italia eliminando il M5S. Ma poiché ora ci si rende conto che la forza del Movimento è tale da poter arrivare al ballottaggio, ecco che l’Italicum deve essere abortito. Non sanno come dirlo agli italiani, non sanno come ammettere che stavano facendo una legge non nell’interesse generale del paese, bensì nell’interesse di due forze politiche che sono corresponsabili della distruzione del paese. E che ora sono ancora lì grazie alla rielezione di un Presidente che non garantisce l’unità della Repubblica, bensì gli interessi di due bande che vogliono continuare a spartirsi il bottino.
Ma ecco ora una sentenza della Cassazione che torna proprio a fagiolo e ribadisce quella della Consulta, insistendo al contempo proprio sul tema delle garanzie di rappresentanza che devono essere date ai cittadini.
Renzi e Berlusconi dopo aver perso le elezioni europee potranno sempre dire, accusandosi a vicenda, di averle perse perché il cammino delle riforme è stato bloccato e sosterranno dunque che non resta altro da fare che andare a elezioni anticipate. I due compagni di merenda opteranno allora per quel sistema proporzionale uscito dalla sentenza della Corte costituzionale sapendo che in questo modo potranno continuare a governare insieme, come di fatto ormai stanno già facendo da anni.
Potrà il popolo italiano continuare a sopportare ancora a lungo una tale situazione? Quando mai potrà aver fine quel “colpo di stato permanente“, quello stato d’eccezione che ormai nel nostro paese sembra essere diventato l’unica regola?” Paolo Becchi
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