Immagine tratta da una scena del film “Il processo” di Orson Welles
La Corte Costituzionale, detta amichevolmente Consulta, un nome che ricorda l‘oracolo di Delfi, ha dichiarato illegittima, in nome della Costituzione, l’abolizione delle Province previsto nel decreto Salva-Italia del dicembre 2011. Il linguaggio usato dalla Corte è sublime “il decreto-legge, atto destinato a fronteggiare casi straordinari di necessità e urgenza, è strumento normativo non utilizzabile per realizzare una riforma organica e di sistema quale quella prevista dalle norme censurate nel presente giudizio“. Cioè? Detto in parole povere le Province non si toccano. Sono circa 17 miliardi di risparmio all’anno per un ente le cui competenze possono essere assorbite dalla Regioni, ma di questi tempi si può scialare.
Di fronte a queste decisioni calate all’improvviso da enti supremi come un fulmine di Giove (ieri il Consiglio Superiore della Difesa per gli F35, oggi la Consulta per le Province) il cittadino si ritrova come nel “Processo” di Kafka, spogliato da ogni decisione, annichilito da forze inesplicabili, inavvicinabili. Da moderni numi contro i quali non c’è appello.
Vediamo da vicino questo Olimpo.
La Consulta è composta di 15 giudici nominati:
per un terzo dal Presidente della Repubblica,
per un terzo dal Parlamento in seduta comune,
per un terzo dalle supreme magistrature ordinaria e amministrativa.
Chi sono i suoi membri? Di seguito nome e anno di nascita:
– Franco Gallo, 1937
– Luigi Mazzella, 1932
– Gaetano Silvestri, 1944
– Sabino Cassese, 1935
– Giuseppe Tesauro, 1942
– Paolo Maria Napolitano, 1944
– Giuseppe Frigo, 1935
– Alessandro Criscuolo, 1937
– Paolo Grossi, 1933
– Giorgio Lattanzi, 1933
– Aldo Carosi, 1951
– Marta Cartabia, 1963
– Sergio Mattarella, 1941
– Mario Rosario Morelli, 1941
– Giancarlo Coraggio, 1940
A loro chiedo di verificare se il precariato è costituzionale. Se gli esodati sono costituzionali. Se la legge elettorale Porcellum è costituzionale. Se spostare la data pensionistica a 67 anni è costituzionale. Se comprare cacciabombardieri per una Repubblica che ripudia la guerra è costituzionale. Se i rimborsi elettorali ai partiti contro la volontà di un referendum sono costituzionali. Fateci sapere, consultate le sudate carte.